Friday 9 May 2008
intevista a Rockit
C’è una realtà musicale italiana che viene chiamata indipendente, o, più semplicemente, indie.
È quella che, da molti anni ormai, si è formata nell’underground italiano crescendo sempre di più, soprattutto a livello di concerti ed eventi live.
Uno di questi, è il Mi Ami, organizzato per il 4° anno consecutivo dalla “web-mag-zine” (indipendente, appunto) Rockit, giungente ormai al suo undicesimo anno di età.
Mi Ami è l’acronimo di Musica Indipendente (Importante) a Milano.
Ha avuto luogo per la prima volta 4 anni fa, in quel di Milano.
A quel tempo i gruppi e cantanti indie erano poco conosciuti fra i più, soprattutto fra gli adolescenti, e si respirava un’aria familiare, perché ci si conosceva a vicenda.
Per l’occasione di presentarvi questo evento e Rockit, ho rivolto alcune domande ad alcuni membri della sua redazione e dello staff del festival.


-rockit, da appena un anno,ne ha compiuti 10. come la vedi cambiata la musica in questo decennio?

Fiz:La musica cambia sempre. più o meno ogni decennio ha avuto la sua musica (e la sua moda). da elvis in poi c'è stato il rock'n'roll, il pop, la psichedelia, il punk, il metal, l'hiphop, il grunge, l'alternative rock (o indie). E' inevitabilmente, la musica segue l'onda e gli stimoli dell'evoluzione umana (e ne crea). Il bello di Rockit è che siamo passati (e abbiamo anticipato/coltivato) tante piccole rivolzuioni in musica. Dall'alternativo degli anni '90 (adesso famosi, vedi Subsonica, Tiromancino, Afterhours, Marlene Kuntz) all'indie targato 2000 (Giardini di Mirò, Offlaga Disco Pax, Amari) fino alle nuovissime cose odierne (Dente, le Luci Della Centrale Elettrica, Trabant, Canadians). Diciamo che Rockit, fino ad ora, è stato ed è un buon posto in cui capire cosa succede d'interessante nella Musica Bella Italiana. Speriamo di continuare ad essere bravi a "sentire" il tempo in cui viviamo, e dare spazio e voce a chi lo rappresenta.

> -perchè questa scelta di ingigantire il mi ami quest'anno?

Fiz:non è ingigantire, è crescere. come è giusto e bello che sia. con naturalezza, come l'albero del disegno. quest'anno da 2 giorni di concerti siamo passati a 3 8e la domenica è una vera bomba). chissà mai che l'anno prossimo non si passi da 2 palchi a 3 palchi...se dovessimo riuscirci, mantenendo basso il biglietto d'ingresso, allora sarà una vittoria.

Carlo: dal mio punto di vista, niente da aggiungere, se non che - da direttore artistico quale sono - vorrei sottolineare la grande varietà e la superqualità del cast di quest'anno. abbiamo traghettato il MI AMI dove era giusto che andasse: fuori dai ghetti per rappresentare tutto il meglio della musica bella italiana, nuova e importante.

> -quali sono le caratteristiche di un festival indipendente?

Fiz:costare poco. costare poco. costare poco (che poi vuol dire il giusto, non gratis). e poi creare le condizioni per stare bene . quindi una location bellissima e l'entusiasmo+adrenalina nell'organizzarlo. così siamo a un buon 50%. poi il restante 50% lo fa il pubblico con la sua voglia di esserci e partecipare e "dare del suo" al festival.

> -cosa rappresenta, per te e per tutti voi di Rockit, il Mi Ami?

Fiz:sai, per me è stata una grossa scommessa. non ci credeva quasi nessuno che ce l'avremmo fatta. e invece siamo qui, alle porte della 4° edizione, con una voglia ed un'energia pazzesche. dopo l'edizione dello scorso anno che è stata stupenda. immagina, 12.000 persone che ridono e si baciano e ascoltano musica che nemmeno pensavano esistesse (visto che altrove non ha spazio per farsi sentire). direi che per me e per tutta Rockit il MI AMI ha un valore immenso, indescrivibile, davvero come una persona che ami e che non sai quantificare quanto.

grazie a: Stefano Bottura, Carlo Pastore
 
posted by serena at 20:10 | Permalink | 0 comments